A seguito del grande successo della prima edizione svoltasi dal 15 febbraio al 15 marzo scorso presso l’Archivio di Stato di Roma, riapre la mostra, ad ingresso libero, promossa su iniziativa dell’Agenzia delle Entrate dal titolo “Chiamati all’eredità. Dalla carta al digitale. L’evoluzione della dichiarazione di successione”. Grazie alla collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato, dell’Archivio di Stato di Roma, al patrocinio del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo fino al prossimo 18 gennaio sarà quindi possibile, stavolta presso l’Archivio di Stato di Torino, ampliare le proprie conoscenze sull’imposta si successione attraverso l’osservazione di fonti storiche quali documenti, testamenti, mappe e strumenti di rilevazione. La particolare narrazione proposta dalla mostra passa attraverso testi di personaggi illustri, quali i testamenti di grandi protagonisti della storia del nostro Paese (Carlo Felice, Vittorio Emanuele I, Camillo Benso Conte di Cavour, Luigi Pirandello, Gabriele D’Annunzio, Enrico De Nicola, Giovanni Agnelli) accompagnati da altri documenti come cartografie, foto, oggetti e bozzetti, scelti con attenzione dai curatori per contestualizzare ed illustrare con maggiore precisione i tanti cambiamenti che hanno interessato questo tipo di imposta nel corso dei decenni. Dalla mostra si scopre per esempio che il Fisco non si ferma davanti a nessuno nemmeno ad un Re e che Vittorio Emanuele III, penultimo Re d’Italia, non aveva ipoteche che gravavano sui suoi possedimenti. Il percorso legale si scopre essere così uguale per tutti, teste coronate o meno, per entrare legalmente in possesso delle proprietà del defunto. Così come risaltano altre disposizioni “famose” come quella del generale Garibaldi che volle essere seppellito con la giubba rossa in una bara fatta con legno di Caprera; oppure Pirandello che richiese silenzio sulla sua scomparsa, senza funzione, fiori o ceri; mentre Camillo Benso conte di Cavour oltre che a familiari e collaboratori vicini lasciò inoltre una cospicua somma della propria eredità alla città di Torino per costruire un asilo pubblico nel quartiere di Portanuova. Tanti e diversi sono stati i significati che l’imposta ha assunto nel corso delle varie epoche: dalle sue origini che risalgono all’Antico Oriente fino all’età contemporanea con l’avvento della dichiarazione di successione telematica che può essere presentata da chi è abilitato ai servizi on line delle Entrate, con l’ulteriore vantaggio di valere anche come domanda di voltura catastale con risparmio di tempo e risorse per i cittadini.

Il nuovo software operativo “SuccessioniOnline” è stato lanciato ufficialmente il 23 gennaio scorso sul sito dell’agenzia delle Entrate ed è rimasto nella sua fase sperimentale fino al 31 dicembre 2017. “SuccessioniOnline” è in grado di calcolare le imposte ipotecarie, catastali e i tributi speciali, che si possono versare in auto-tassazione direttamente online, tramite addebito in conto corrente; nel caso in cui il dichiarante si avvalga, per la presentazione del modello in formato digitale, dell’ufficio territoriale competente dell’agenzia delle Entrate, sarà possibile pagare le somme dovute anche con modello F24. In caso di successione comprendente immobili, eredi e legatari devono prima della presentazione della dichiarazione di successione, auto-liquidare le imposte ipotecaria e catastale ai fini della successiva richiesta di voltura catastale e di trascrizione. Ricordo che entro 12 mesi dal decesso la dichiarazione principale di successione deve essere presentata attraverso l’applicativo disponibile sul sito internet dell’Agenzia, dopo averlo installato sulla propria postazione di lavoro ed utilizzato per compilare il file, allegare i documenti, salvare, accedere ai servizi telematici ed inviare il tutto. Tra i punti di forza di questo nuovo processo vi è anche la funzione, a disposizione degli uffici territoriali dell’Agenzia, di visualizzare le dichiarazioni di successione inviate telematicamente da tutti i contribuenti, e quindi la possibilità per gli stessi di richiedere le copie conformi della dichiarazione presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia.

“Una rivoluzione – ha detto la direttrice dell’agenzia Rossella Orlandi – perché per la prima volta attraverso un sistema semplice e guidato si possono fare online le dichiarazioni di successione e gli adempimenti successivi come le volture catastali e persino la dichiarazione sostitutiva di atto notorio (che prima andavano fatti in un altro ufficio)”.

L’importante provvedimento dell’Agenzia delle Entrate realizza così un ulteriore passo verso la semplificazione degli adempimenti amministrativi, permettendo inoltre di visualizzare la dichiarazione presentata non solo sul cassetto fiscale del dichiarante, ma anche in quello dei coeredi e dei chiamati. La burocrazia, o il fisco che vogliate chiamarlo, diventa così più umano. Toglie vincoli e regala un po’ di libertà diventando smart. Dopotutto come dice qualcuno: “Sono il Fisco e la burocrazia che mostrano il loro lato umano” e che tengono traccia della storia, al di là dei grandi eventi che l’hanno segnata, delle imprese di ognuno.

L’importante è che il soggetto che predispone il tutto abbia le competenze per farlo.

A buon intenditor poche parole…….

Notaio Camillo Verde